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Legna da ardere

Legna da Ardere ad Abbiategrasso

Cerchi Legna da ardere Made in Italy, km 0 e proveniente da foreste sane e gestite responsabilmente? Ai Leprotti di Abbiategrasso, tra Milano, Novara e Pavia, ti proponiamo legna per camino e stufa a un prezzo vantaggioso.

La Legna da ardere proviene dal nostro Consorzio Forestale del Ticino e da un’attenta gestione forestale del territorio, un’oasi naturalistica con boschi sani, piano-assestati e gestiti in modo equilibrato e sostenibile.

La legna è di robinia o costituita da un misto bosco forte ed è perciò ideale a scopi energetici e per il riscaldamento domestico.

Puoi acquistare la nostra legna di robinia o misto bosco forte in Big Bag due metri cubi di capacità, al costo di € 170,00cadauno, e riceverla direttamente a casa tua.

Le spese di spedizione dipendono dalla distanza e dalla quantità di Big Bag acquistati.

La nostra esperienza di azienda forestale garantisce qualità e tracciabilità del legname.

Per qualunque domanda, puoi venirci a trovare in Bottega, oppure utilizzare i contatti sottostanti.

 

Nelle fredde sere invernali non c’è niente di più confortevole di un caminetto scoppiettante o di una stufa a legna, che riscaldano l’ambiente creando contemporaneamente un’atmosfera accogliente. Merito della legna da ardere, che dalla nascita dell’uomo costituisce un metodo di riscaldamento sostenibile, ci permette di cuocere il cibo, illumina le nostre case e tiene lontani i nemici.

legna da ardere

Legna da ardere e Pellet ad Abbiategrasso

Chi cercasse legna da ardere stagionata, di qualità e a un buon prezzo tra Milano e Pavia, può affidarsi ai Leprotti di Abbiategrasso.

Immersi nel verde del Parco del Ticino, conosciamo bene la composizione e le potenzialità dei nostri boschi, anche per quanto riguarda la produzione di legna da ardere destinata al riscaldamento domestico.

Ai Leprotti puoi infatti trovare tutto l’anno legna da ardere a km 0 proveniente dal nostro Consorzio Forestale del Ticino.

Scegliendo legna non solo italiana, ma lombarda e addirittura proveniente dal Parco del Ticino puoi:

  • risparmiare, soprattutto se acquisti fuori stagione, cioè in primavera. È vero che in molti casi il costo della legna che si acquista al supermercato e che arriva dall’estero è inferiore rispetto a quello della legna italiana, ma il costo del trasporto è molto maggiore.
  • grazie alla filiera corta, evitare le emissioni di CO2 legate al trasporto di bancali provenienti dall’estero.
  • valorizzare una gestione forestale sostenibile in cui è garantita la rigenerazione di 2000 ettari di un bosco già di per sé vigoroso e molto produttivo. Nell’ambito di una gestione del genere.
  • avere a disposizione legna di alberi locali, come robinia, rovere, carpino, nocciolo, frassino, ciliegio e altre essenze forestali forti e con alto potere calorifico, già essiccate per essere pronte all’uso. Inoltre il prelievo di legna non solo non arreca danni al bosco, ma addirittura ne garantisce il rinnovamento, alleggerendolo della massa arborea in eccesso.

E chi avesse preferito una stufa a pellet a quella a legna può acquistare anche pellet certificato EN plus A1, 100% di abete bianco, con alto potere calorifico e basso residuo di ceneri.

Alle origini della legna da ardere

L’aumento dei prezzi di gas ed elettricità ha riportato in auge un metodo di riscaldamento dal prezzo e dalla disponibilità più costanti che gli esseri umani utilizzano da sempre: la Legna da ardere.

Alcuni oggetti sono talmente inseriti nell’immaginario o nella quotidianità di tutti che vengono dati per scontati e nessuno più si chiede da dove provengano o perché siano utilizzati proprio in quel modo. La legna da ardere è fra questi: chi ha pensato di tagliare e bruciare gli alberi per riscaldarsi e perché?

L’utilizzo della legna da ardere si diffonde in concomitanza con l’addomesticamento del fuoco da parte dell’Homo Erectus durante il Paleolitico Inferiore, due milioni di anni fa. E cioè con la scoperta di poterlo usare per molteplici scopi, tutti fondamentali per condurre una vita al sicuro e in salute: riscaldarsi nei mesi più freddi, illuminare le sere e le notti allungando le giornate, cuocere i cibi crudi rendendoli più digeribili, proteggersi dai nemici, cacciare le prede animali, forgiare utensili da lavoro, ma anche socializzare rafforzando la comunità.

Il fuoco e la legna hanno perciò influenzato profondamente lo sviluppo della specie umana sia dal punto di vista fisico che da quello psicologico e non è un caso se ancora oggi il focolare suscita allo stesso tempo fascino e timore.

Qual è la Legna migliore per stufa e camino?

Non tutta la legna ha la stessa resa nel camino e nella stufa. A seconda delle varietà cambiano infatti il potere calorifico, cioè la quantità di calore prodotto dalla bruciatura, la tipologia e la quantità di fiamme, il profumo, la consistenza delle braci e persino lo scoppiettio.

Queste ultime sono naturalmente caratteristiche marginali se l’obiettivo è soltanto di riscaldare casa, ma, come abbiamo detto, accendere il camino è anche un modo per creare un’atmosfera piacevole in casa, cui contribuiscono anche estetica, profumi e rumori.

In genere si tende a preferire una legna dura, tipica delle latifoglie: faggio, quercia, betulla, noce, leccio, olmo, frassino… Questa infatti brucia lentamente e a lungo, garantendo calore per molto tempo e una fiamma bassa.

La legna dolce invece, tipica delle conifere o dei sempreverdi come pini e larici, si accende e brucia più velocemente. Il potere calorifico non dipende però dalla durezza o dolcezza della legna. Per esempio, è alto sia nel frassino che nel pino.

Per accendere un buon fuoco è comunque ideale unire più tipologie di legna: dolce per avviare velocemente la fiamma e dura per garantire fuoco a lungo.

Se invece si prevede di cucinare sul fuoco o si dà particolare importanza al profumo sprigionato dal braciere, bisognerà scegliere una tipologia di legna aromatica, come l’abete, il larice, il pino o il noce.

legna da ardere per stufa
legna da ardere leprotti

Come acquistare la Legna giusta?

Una volta individuate le tipologie di legna migliori da bruciare per i nostri scopi è ora di informarsi su chi venda legna da ardere nelle vicinanze.

Ecco qualche domanda da porsi a livello quantitativo e qualitativo per essere certi di non prendere cantonate e di poter trarre il meglio dalla legna:

  1. Viene venduta a peso o a volume e, se a volume, è impilata o sciolta?
  2. Qual è la dimensione dei tronchi o dei pezzi di legna?
  3. Il legno è duro, tenero o misto?
  4. Il legno è ben stagionato o umido?
  5. Come verrà consegnata la legna?
  6. I tronchi provengono da foreste gestite in modo sostenibile?
  7. E, naturalmente, qual è il prezzo?

Al di là di necessità specifiche di trasporto e stoccaggio, sarebbe ideale scegliere legna già stagionata, cioè già pronta per essere bruciata senza fare troppo fumo.

La legna può essere considerata stagionata quando ha un contenuto di umidità compreso tra il 15% e il 25%, da verificare con un misuratore di umidità. L’asciugatura è fondamentale perché ci vuole molta energia termica per far evaporare l’umidità nel legno, energia che dovrebbe invece essere utilizzata per riscaldare casa.

Esistono due modi per trasformare il legname fresco, o umido, in legna da ardere sufficientemente secca da bruciare con un inquinamento atmosferico minimo:

  • stagionarlo in una pila ben ventilata per due anni (o fino a quando il contenuto di umidità scende al 20%),
  • oppure accelerare il processo asciugando in forno.

Inoltre, come abbiamo detto, è importante selezionare un mix di legno duro e dolce. Il primo mantiene il fuoco a lungo, il secondo garantisce un’accensione rapida e dà origine a molte fiamme.

Oggi è poi fondamentale assicurarsi che la legna che si sta comprando provenga da foreste gestite in modo sostenibile, cioè in cui si ricava la legna solo dalle potature (e non dal taglio dell’intero albero) oppure in cui per ogni albero tagliato se ne pianta almeno un altro, per garantire il rinnovamento e dunque la rinnovabilità della fonte energetica.

Come accendere il fuoco perfetto

Non basta però scegliere la giusta varietà ed essere certi di aver acquistato legna di qualità: bisogna anche imparare ad accendere correttamente il fuoco. Avviare e ravvivare il fuoco nel camino è una delle attività più soddisfacenti, ma richiede una buona maestria.

Ognuno che ha i propri metodi, che si tratti di tenere un giornale davanti al focolare per forzare la trazione dal camino, costruire una piramide di legna o farsi aiutare da rametti e pigne.

Ecco qualche consiglio per non sbagliare:

  • brucia solo legna stagionata, per evitare la produzione di fumo tossico, la dispersione di energia e il rischio che il fuoco non attacchi a causa dell’umidità della legna
  • scegli una gamma di tronchi di diverse dimensioni
  • utilizza elementi che prendono fuoco facilmente, come rametti, pigne e buccia d’arancia essiccata per creare una base tramite la quale distribuire il fuoco al resto della legna
  • lascia sempre qualche centimetro di cenere, che accelera l’accensione
  • crea un recinto con un ceppo più grande dietro e due più piccoli ai lati, inserisci elementi facilmente infiammabili al centro e, una volta accesi, posiziona su di essi altri ceppi spaccati, tenendo le prese d’aria aperte
  • alimenta il fuoco con uno o due ceppi freschi quando i ceppi ardenti sono mezzi tizzoni
accendere fuoco perfetto

La normativa in Italia e in Lombardia

Se si fa in modo ponderato, riscaldare casa tramite i cosiddetti generatori di calore a biomassa legnosa è sicuro, sostenibile ed economico. Ma dati i rischi connessi, soprattutto dal punto di vista della salute e dell’inquinamento atmosferico, a una gestione sbagliata di stufe e camini, ogni regione italiana può decidere come regolare il settore.

Alla base della normativa c’è una classificazione dei generatori, introdotta nel 2018, tramite un numero di stelle, da 0 a 5.

In Lombardia, dal 1° gennaio 2020, in fase di installazione è obbligatorio scegliere solo generatori con almeno 4 stelle, mentre è vietato utilizzare generatori fino a 2 stelle, anche se già presenti in casa, a meno che non costituiscano l’unica fonte di riscaldamento dell’abitazione.

Per quanto riguarda il pellet, dal 1° ottobre 2018 è obbligatorio utilizzare varietà di qualità A1.

La primavera è il momento ideale per acquistare biomasse legnose destinate al riscaldamento domestico al prezzo più conveniente.