Una Settimana tra gli Dei
Le Fenici 🔥
Credo in ogni cosa fino a quando non si dimostra il contrario. Quindi credo nelle fate, nei miti, nei draghi. Tutto esiste, anche se è nella nostra mente. Chi ci dice che i sogni e gli incubi non sono reali come il qui e ora?
(John Lennon)
Le Manticore 🌳
Chi ha dèi non ha mai il tedio. Il tedio è la mancanza di una mitologia.
(Fernando Pessoa)
I Basilischi 🌊
Tutti i miti sono storie, ma non tutte le storie sono miti. Tra le storie, i miti occupano un posto speciale.
(Margaret Atwood)
Gli Ippogrifi 🌬
Dopo tutto io credo che i miti e le leggende siano in gran parte fatti di ‘verità ’, e in realtà presentino aspetti della verità che possono essere recepiti solamente sotto questa forma; e certe verità furono scoperte molto tempo fa e ritornano sempre.
(JRR Tolkien)
In questa seconda settimana di Green Camp parliamo di Mitologia.
Intraprendiamo un viaggio da nord a sud, passando per diverse credenze, differenti storie e avventure entusiasmanti.
I Draghi
Antipode Opalescente
È un drago originario della Nuova Zelanda ma diffuso anche in Australia in seguito ad una mancanza di spazio nel suo territorio d’origine. Stranamente per un drago, l'Antipode preferisce le vallate rispetto alle montagne. Per la sua specie è un animale di media grandezza (tra le 2 e le 3 tonnellate). Forse si può considerare come l’esemplare più bello di drago: ha squame iridescenti, perlacee e scintillanti, occhi multicolore privi di pupilla a cui deve il suo nome. La fiamma che produce è di un rosso acceso anche se, come drago, l'Antipode non ha un atteggiamento molto aggressivo; uccide raramente a meno che non sia particolarmente affamato. Il suo cibo preferito è la pecora, anche se può attaccare prede più grandi. Alla fine degli anni '70, l'uccisione di parecchi canguri, è stata attribuita ad un maschio d'Antipode scacciato dal suo territorio originario da una femmina aggressiva. Le uova di Antipode Opalescente sono di colore grigio pallido e possono essere scambiate per fossili da chi non è esperto di draghi.
La storia della settimana - mondo ellenico: il filo di Arianna (Basilischi)
Tanto, tanto tempo fa viveva in Grecia un coraggioso e giovane principe di nome Teseo. Era figlio del Re Egeo che governava la bella città di Atene...
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La storia della settimana - nuovo mondo: la creazione dell'uomo (Manticore)
In una notte buia e stellata un gruppo di indiani stava seduto attorno al fuoco...
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La storia della settimana - miti nordici: il martello rubato (Fenici)
Thor, dio della folgore, si svegliò nel Valhalla. Era una bellissima giornata e si sentiva particolarmente vigoroso...
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La storia della settimana - miti asiatici: Padron tigre (Ippogrifi)
Una sera di tanto tempo fa, quando gli uomini e gli animali parlavano la stessa lingua e la pelliccia della tigre era ancora tutta bionda...
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Eco-Fantasy il grande mito della natura
Grazie a piccoli elementi naturali (legni, ciottoli, frutti ecc...) possiamo creare grandi opere capaci di raccontare il mito degli animali fantastici, oggi vi presentiamo i lavori delle Manticore e dei Basilischi.
Ecco i lavori delle Fenici e degli Ippogrifi.
Piantumazione fioriere - La Petunia
Il nome petunia deriva dal francese ‘petun’, termine obsoleto per indicare la pianta del tabacco (appartenente alla stessa famiglia botanica delle Solanacee), giunto dal portoghese ‘petum’ che, a sua volta, nasce da ‘pety’ nella lingua tupì del popolo Guaranì (Paraguay).
Significato simbolico
In Inghilterra, il linguaggio dei fiori diffuso durante l’epoca vittoriana (1837-1901) considerò l’esplosione dirompente dei colorati e vistosi fiori di petunia equivalente allo scoppio di collera e del serbare rancore. Secondo altre interpretazioni, il significato della petunia e della sua generosa fioritura prolungata dalla primavera al primo gelo, rappresenta invece il risentimento orgoglioso provato dal donatore delle petunie a causa di un qualcosa che ha subito da parte del destinatario del dono floreale. Il folklore popolare considera comunque la petunia come il migliore messaggio tranquillizzante destinato a placare emozioni negative come l’ira e l’astio.
Il fiore tubolare di petunia è anche simbolo delle lodi alla Madonna, motivo per cui questa pianta fu coltivata nei cosiddetti Giardini di Maria di origine medievale insieme alle specie selezionate per il loro significato religioso. Questi piccoli "eden" dedicati alla Madonna vennero concepiti come luoghi racchiusi invitanti alla preghiera e alla contemplazione dei trionfi della natura, testimonianza della creazione di Dio. Furono mantenuti attorno ai monasteri e ai conventi per adornare l'altare e la statua dedicata alla Vergine.